Dal rigetto alla chimera

- Perché il rigetto


-L'immunosoppressione

La tolleranza

La tolleranza

- Le teorie e la pratica medica
Il termine, in trapiantologia, sta ad indicare la condizione per cui un organo trapiantato, senza assunzione di farmaci immunosoppressivi, non viene rigettato dal corpo del ricevente.

Come si produce e perché? Quando inizia? Quali sono i segnali? Dopo 50 anni di trapianti, le risposte sono ancora vaghe ed incerte.
  • I primi esperimenti furono fatti da Owen, Medawar ed altri che arrivarono a dimostrare sugli animali l?esistenza di un chimerismo nei trapianti.
  • In seguito, prevalse la teoria secondo cui la tolleranza si produceva nel caso in cui le cellule del ricevente avessero ripopolato l'organo del donatore
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  • Infine, nel 1992, con la scoperta di un microchimerismo (cellule ematopoietiche del donatore) nel sangue e nei tessuti di 30 trapiantati di rene e fegato, operati da oltre 20 anni, T.E. Starzl ripropose la teoria secondo cui la tolleranza potesse avere luogo solo in una situazione di chimerismo bilanciato tra le cellule immunocompetenti del donatore e del ricevente, le quali coesisterebbero senza reagire ed anzi collaborerebbero insieme ad una risposta comune contro l'ingresso di nuove infezioni nel corpo del paziente.

  • "Nella pratica clinica corrente, purtroppo, i casi di "tolleranza" sono rari e succedono per cause esterne di forza maggiore (neoplasie evolutive, infezioni dilagati, ecc. eccc.) perché nessun medico osa decidere, in situazione normale, di far interrompere l'assunzione degli immunosoppressori al paziente.
    Comunque, a fronte di dati statistici sfavorevole allo stop dell'immunosoppressione, si registrano anche decine di casi di pazienti che non producono nessun rigetto."

    - Oltre i farmaci, verso una ricerca personalizzata
    E' ancora Starzi che, nelle sue ricerche, prende in considerazione l'individuo-paziente per le probabilità di sviluppare una sua specie tolleranza ed osserva come " ... essa possa essere irrimediabilmente sovvertita da una inappropriata immunosoppressione post-trapianto ...".

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