I trapianti dei
vari organi


- Il rene

- Il fegato

Il cuore

- Il polmone

- Blocco
cuore-polmone


- L'intestino

- Il pancreas

- La cornea

- Il midollo osseo (CSE)

Il Cuore

- Indicazioni:
I trapianti di cuore hanno toccato il massimo sviluppo negli anni '90 con alte percentuali di successo. Dal 2000 gli interventi stanno diminuendo di numero, vuoi per scarsità di organi adeguati (la maggioranza delle donazioni sono di anziani, valide per rene e fegato ma non per il cuore), vuoi per la riduzione dei criteri indicativi al trapianto, grazie a nuovi farmaci curativi che stabilizzano la cardiopatia. Il trapianto di cuore rimane un'indicazione valida quando:
1) la cardiopatia è allo stadio terminale, refrattaria al trattamento medico;
2) la sopravvivenza è stimata in base ai parametri vitali sotto 6-12 mesi.

Nella Tabella 3, in ordine decrescente, la patologie indicative del trapianto cardiaco.

- L'età
Non va oltre i 60 anni sebbene il limite è sempre dato dal'età fisiologica.

- Controindicazioni
Le controindicazioni assolute sono: infezioni gravi non controllate, tumori maligni, gravi insufficienze renali, epatiche e polmonari, vasculopatie cerebrali o periferiche, resistenza vascolare polmonare non corretta da vasodilatatori, malattia psichiatrica.
Quelle relative sono: il diabete, le arteriopatie degli arti inferiori, l'ulcera gastro-duodenale.


- L'intervento
L'intervento chirurgico si effettua nel più breve tempo possibile dopo il prelievo dal donatore.
I rischi dell'intervento sono proporzionali all'età del ricevente ed alle condizioni particolari del paziente. A volte, il cuore non riparte subito (10% circa) ed è necessaria una assistenza circolatoria meccanica. Tra le complicazioni maggiori: problemi per l'alta pressione polmonare, versamenti pericardici, disturbi della conduzione elettrica con necessità di impianto di uno stimolatore, infezioni polmonari, urinarie e setticemie, blocco renale con necessità di sedute di dialisi, problemi digestivi con paralisi dell'ileo per la ripresa dell'alimentazione.
La degenza, inizia nella rianimazione, poi nelle cure semintensive, infine in degenza normale. Ma anche se tutto procede bene, il paziente che non abita nelle vicinanze del Centro, deve rimanere per circa due mesi in una apposita residenza sanitaria per potersi recare settimanalmente al Centro Trapianti per la biopsia miocardica e gli altri esami di routine.

- L'immunosoppressione
L'immunosoppressione, dopo massicce dosi di antibiotici, anticoagulanti, catacolamine e diuretici delle prime ore dall'intervento, inizia verso il 4° giorno e si basa su due grandi classi di farmaci: la ciclosporina ed il tacrolimus (Prograf/Advagraf) mentre il cortisone, a forti dosi, è già somministrato, prima dell'intervento. I rischi della terapia sono quelli già elencati per il fegato.

- I risultati
I risultati del trapianto di cuore statisticamente appaiono meno brillanti perché hanno una percentuale più alta di insuccessi relativi all'intervento ed alle complicanze dei primi tempi. In verità, poi, il trapianto di cuore ridona salute e forza a tutto il corpo ed il paziente riprende una vita normale e non teme neppure gli sforzi fisici.
Il nuovo cuore permette alle donne giovani di avere una gravidanza.