I trapianti dei
vari organi


- Il rene

- Il fegato

- Il cuore

Il polmone

- Blocco
cuore-polmone


- L'intestino

- Il pancreas

- La cornea

- Il midollo osseo (CSE)

Il Polmone

- Indicazioni:
Il trapianto di polmone è il rimedio ad una insufficienza respiratoria grave, stadio terminale di 4 gruppi malattie (vedi tabella).
Il trapianto può essere di "polmone singolo", indicato nella fibrosi polmonare, negli enfisemi e nelle BCPO in soggetti non più giovani oppure "dei due polmoni in blocco", indicato nella mucoviscidosi, nelle suppurazioni croniche, nelle ipertensione polmonare e nei soggetti giovani.
Il trapianto di polmone doppio, sebbene più complicato chirurgicamente, dà in generale migliori risultati. Ma la scarsità di organi da cadavere a disposizione (solo il 15% dei prelievi multi-organo è utilizzabile a causa dell'inadeguatezza delle dimissioni sul ricevente) obbliga, molto spesso, a far condividere i due polmoni prelevati con un altro ricevente, se compatibile. Nella donazione da vivente, ovviamente, il trapianto è sempre di polmone singolo.
- L'età
Non supera i 60 anni, anche se il limite è dato dall'età fisiologica.

- Controindicazioni
sono: lo stato di prostrazione fisica e l'allettamento; l'insufficienza respiratoria con ventilazione artificiale, eccezion fatta per la mucoviscidosi; tabagismo, droghe o alcool; obesità estrema; gravi effetti di pregressa terapia cortisonica; neoplasie in atto o pregresse "minore" 5 anni (il cancro broncoalveolare diffuso è però accettato da alcune équipes); cardiopatie e coronaropatie; diabete; equilibrio psichico.

- L'intervento
Il trapianto di polmone singolo si esegue sul polmone che funziona meno, mentre l'altro, attraverso l'intubazione, assicura l'ossigenazione del paziente. Il torace viene aperto all'altezza del 5° spazio intercostale. Il primo atto consiste nella asportazione del polmone malato, subito dopo si immette nella cavità pleurica il nuovo polmone. Si fanno, poi, le anastomosi dei vasi: bronchiale, polmonare e atriale; svuotata l?aria dalla rete vascolare del nuovo organo, si toglie l'ultimo clamp e si restaura la circolazione sanguigna. Il torace è infine richiuso mentre si lasciano un paio di tubi per il drenaggio pleurico.

Il trapianto di polmone doppio si esegue con il paziente in decubito dorsale. La toracotomia è più invasiva ed associata anche ad una sternotomia al 4° spazio intercostale. Di norma, si pratica l'assistenza circolatoria extracorporea ma se il primo polmone impiantato funziona immediatamente se ne può fare a meno.

I rischi sono; non funzionamento dell'organo, edema da riperfusione, complicazioni dell'anastomosi bronchiale, infezioni polmonari, rigetto, linfoma intratoracico.
Mentre il rischio operatorio è più controllabile, le infezioni sono un grosso problema: il polmone è a contatto diretto con l'aria da cui si trasmettono, nelle prime settimane, le infezioni batteriche o fungine e, poi in seguito, quelle virali. Inoltre ì, rimane difficile poter distinguere i sintomi tra infezione e rigetto, anzi sembra che i due problemi siano interdipendenti tra loro. Pertanto, già nei primi giorni si susseguono, radiografie, TAC, lavaggi bronchiali e biopsie transbronchiali per il depistaggio precoce di questi due problemi e viene instaurata una profilassi infettiva che continuerà poi anche in seguito al minimo segno di infezione.

- L'immunosoppressione
Inizialmente si basa su 4 farmaci: sieri antilinfocitari, ciclosporina, azatioptina e cortisone. Gli altri potenti farmaci (tacrolimus, sirolimus, ecc.) sono tenuti in riserva in caso di rigetto.

- I risultati
Ancora sono inferiori agli altri organi a causa del rigetto cronico e della bronchiolite obliterante, una patologia difficile da gestire e di origine poco conosciuta, forse una concausa di tanti rigetti ed infezioni insieme. Negli ultimi anni il test della curva di eliminazione dell'azoto sembra dare buoni risultati nel depistaggio precoce del rigetto cronico.