I trapianti dei
vari organi


Il rene

- Il fegato

- Il cuore

- Il polmone

- Blocco
cuore-polmone


- L'intestino

- Il pancreas

- La cornea

- Il midollo osseo (CSE)

Il Rene

- Indicazioni:
Il trapianto, in alterntiva alla dialisi, si impone nella insufficienza renale cronica terminale (IRCT) quando i reni nativi funzionano solo al 10% e la creatinina supera certi livelli.
Patologie indicative per il trapianto e relativa incidenza:
  • Nefropatie glomerulari croniche primarie e secondarie (NGC)..............35%
  • Nefropatie vascolari secondarie (NVS) ...............................20%
  • Nefropatie diabetiche............................................................20%
  • Nefropatie ereditarie (reni policistici - Sindrome di Alport, altro)...............10%
  • Nefropatie interstiziali e pielonefriti croniche ............................................5%
  • Uropatie malformative............................................................5%
  • Origine indeterminata.............................................................5%

  • - L'età
    Poiché la maggior parte dei donatori, oggi, sono anziani, l'età per l'accesso al trapianto è diventata compatibile anche per chi ha 70 anni. Non conta l'età "renale" ma quella "fisiologica".

    - Controindicazioni
    In senso assoluto sono: le infezioni non controllabili, il cancro evolutivo, i gravi problemi psichici mentre sono relative e da valutarsi caso per caso, le epatiti, l'AIDS ed i problemi cardiorespiratori.

    - L'intervento
    La tecnica chirurgica, come descritto da Kuss, è quella di impiantare l'organo nella fossa iliaca destra o sinistra, con le seguenti scansioni: incisione, dissezione dei vasi, deposito dell'organo nella fossa, clamps/collegamento/sutura dei vasi, clamps/collegamento/sutura dell?uretere con la vescica, posa dei cateteri, controllo dell'emostasi, chiusura della parete addominale.
    (I reni propri, spesso, non sono tolti).
    I rischi chirurgici sono uguali a quelli di altri interventi renali: emorragie, trombosi, stenosi, fistole, linfocele.

    - L'immunosoppressione
    L'immunosoppressione inizia prima dell'intervento, appena si ha il risultato del "cross-match" negativo tra il sangue del ricevente e quello del donatore e proseguirà per tutta la vita, variamente dosata nel tempo.
    Se il "cross-match" è positivo, tutto è sospeso.
    I rischi della terapia immunosoppressiva sono, nei fatti, più consistenti ma si cerca di prevenirli con regolari controlli del paziente: diabete, incidenti cardiovascolari e cerebrali, epatopatie, infezioni batteriche, virali e fungine, problemi ossei, lesioni gastrointestinali, tumori della pelle.
    La degenza è di alcuni giorni in stanza sterile e di 2/3 settimane in degenza normale. Dopo la dimissione cominciano i controlli ambulatoriali, modulati in base alle necessità del caso.

    - I risultati
    I dati dei trapianti renali sono sempre più confortanti. Le percentuali di successo ad 1 anno sono superiori al 90%. Dopo circa 3 mesi dall'intervento ritorna l'appetito e scompare l'anemia. Dopo un anno, se non vi sono complicazioni, la donna può decidere di rimanere incinta ed anche l'uomo vede migliorare la sua vita sessuale.