I trapianti dei
vari organi


- Il rene

Il fegato

- Il cuore

- Il polmone

- Blocco
cuore-polmone


- L'intestino

- Il pancreas

- La cornea

- Il midollo osseo (CSE)

Il Fegato

- Indicazioni:
Il "consenso" scientifico al trapianto di fegato, quando le cure mediche risultano inefficenti, si è man mano esteso dalle prime e limitate indicazioni degli anni '80 anche a patologie inerenti l'alcool, la droga e i tumori. L'allargamento della base indicativa ha creato, per contro, una penuria negli organi disponibili per cui si deve fare sempre più ricorso al trapianto da vivente, fuori lista d'attesa.
Patologie ricorrenti nel trapianto, in ordine decrescente:

1° - Cirrosi(circa 2/3): da alcool, da epatite C e B, da malattia autoimmune

2° - Carcinoma epatocellulare

3° - Epatopatie colestatiche: cirrosi biliare, colangite sclerosante, malattie congenite

4° - Epatiti fulminanti virali, tossiche o da farmaci

5° - Ritrapianto

6° - Malattie rare: Wilson (rame in circolo), emocromatosi (ferro in circolo), deficit dell'alpha-1-antitripsina.

- L'età
Non è posto un limite ma è valutata l'età fisiologica da parte delle varie équipes.

- Controindicazioni
Controindicazioni assolute sono: le infezioni non controllate in corso, le neoplasie extra-epatiche, grave insufficienza cardio-respiratoria, alcoolismo e droga non risolti, problema psichiatrico.
Quelle relative, spesso temporanee, dipendono dall'esperienza delle varie équipes.

- L'intervento
La chirurgia nel trapianto di fegato è di fondamentale importanza ed impone una abilità chirurgica estrema per le difficili e complicate operazioni che il chirurgo è chiamato ad affrontare nei due o tre tempi dell'intervento:

a) Il primo tempo riguarda l'ablazione del vecchio fegato patologico che può presentare delle difficoltà variabili: per precedenti interventi, malattia degenerata o situazioni anatomiche particolari;

b) il secondo tempo, con meno imprevisti, riguarda l'inserzione del nuovo fegato con eventuale riduzione della sua massa nel caso di un bambino; i raccordi vascolari e biliari con le relative suture;

c) in caso di trapianto da vivente, vi è anche un'anteprima: l'ablazione parziale del fegato del donatore (ad un bambino viene data la parte sinistra, ad un adulto la parte destra).


Anche nel trapianto da cadavere l'organo trapiantato può essere parziale, già diviso "in situ" durante il prelievo (split) per essere destinato a due riceventi.

I trapianti parziali e quelli combinati con altri organi sono i più difficili e richiedono una estrema perizia tecnica nel raccordo degli elementi.
I rischi dell'intervento sono: non-funzione, non-coagulazione, non stabilità emodinamica, trombosi dell?arteria epatica, complicanze delle vie biliari, ecc.

La degenza inizia nel reparto di cure intensive finché la respirazione non è autonoma e gli altri parametri vitali soddisfacenti, all'incirca 2 - 3 gg.; prosegue, poi, in degenza normale, ove si riprende l'alimentazione orale e si aggiusta l'immunosoppressione. Se tutto procede bene in un paio di settimane si è dimessi e cominciano i controlli ambulatoriali post-trapianto.

- L'immunosoppressione
L'immunosoppressione non è specifica e si basa su potenti farmaci comuni ad altri organi e sulla loro associazione non c'è un protocollo univoco.
I rischi della terapia sono quelli già elencati per il rene ma, in questo tipo di trapianto, risulta particolarmente frequente il danno renale a causa dei potenti farmaci anti-rigetto che compensano le scarse compatibilità - HLA - selezionate.

- I risultati
I dati degli ultimi 10 anni sono sorprendeti: i trapianti di fegato, grazie alle nuove tecniche ad i nuovi farmaci, pur presentando difficoltà e complicazioni chirurgiche iniziali, nel tempo, danno i migliori risultati su tutti gli altri organi. Nella lunga durata, la percentuale dei successi sarebbe ancora maggiore se si ponesse mano ad una più rigorosa attenzione verso i trapiantati per malattie auto-inflitte (alcoolismo, droghe) da parte dei servizi sociali, famiglie ed associazioni d'intesa con le équipes di trapianto onde evitare le ricadute della dipendenza.